quinta-feira, agosto 03, 2006

Old Boy_Cimitero Acattolico, Roma 2006



Il "Cimitero acattolico" in Roma, un tempo detto "Cimitero degli stranieri", "Cimitero dei protestanti", o anche "Cimitero degli artisti e dei poeti", è da molti considerato uno dei più belli e suggestivi del mondo.
La zona dove sorge il Cimitero, fra Porta San Paolo e il Testaccio, ancora nel '700 e fino ai primi dell' '800 faceva parte dell'Agro romano. Essa era nota appunto come "i prati del popolo romano" e così viene indicata nella pianta della città del Nolli, del 1784, forse il primo documento che attesti ufficialmente il luogo dell'attuale "Cimitero dei protestanti".

Secondo la legislazione dello Stato Pontificio, nessun acattolico poteva essere sepolto in chiesa o in terra benedetta e le inumazioni dovevano aver luogo di notte, per non suscitare forse l'avversione e il fanatismo religioso del popolo e garantire l'incolumità di coloro che partecipavano al rito funebre.

Né mura né altro limite separavano le tombe dalla campagna circostante: ancora nel 1810, come attestano alcune cronache dell'epoca, le tombe venivano profanate da fanatici e da ubriachi. Nel 1817 i rappresentanti diplomatici di Prussia, Hannover e Russia si rivolsero al cardinale Consalvi, allora segretario di Stato pontificio, per ottenere il permesso di recingere, a proprie spese, il Cimitero. Benché contrario, il cardinale si dimostrò disposto a cedere un'area confinante dei "prati del popolo romano", che venne recintata a spese delle Autorità Pontifice: questa zona è indicata oggi come "zona vecchia", mentre la zona originaria, a ridosso della Piramide di Caio Cestio, è detta "parte antica". Quest'ultima fu delimitata solo nel 1824 da un fossato che costituì per mezzo secolo l'unica difesa dell'area cimiteriale.

Nel 1894, l'Ambasciata di Germania acquistò, anche a nome delle Colonie Estere Acattoliche, circa 4300 mq in aggiunta a quelli già esistenti per il Cimitero Protestante in Roma presso il Testaccio. L'area fu allora suddivisa in zona prima, zona seconda e zona terza, nella quale nel 1898 fu costruita una semplice cappella.

Non c'è al mondo altro cimitero che ispiri un tal senso di pace infinita, di speranza e di fede. Nella pace solenne dormono insieme l'ultimo sonno uomini di ogni razza e paese, d'ogni lingua ed età. Quanti però qui riposano all'ombra della Piramide di Caio Cestio, fra pini cipressi, mirti e allori, rose selvatiche e fiammegginati camelie, hanno tutti potuto godere la felicità di vivere più o meno a lungo nella Città eterna.

A lungo si è ritenuto che la prima sepoltura nell'area fosse quella di George Werpup di Hannover, morto nel 1765, a soli 25 anni, in un incidente. Si data invece già al 1738 la tomba di uno studente di Oxford di nome Langton, morto anche lui giovanissimo. Da allora quasi 4000 sono le persone dormono qui l'ultimo sonno: inglesi e tedeschi i più, ma anche molti americani e scandinavi, russi, greci; persino qualche cinese e rappresentante di altri paesi orientali.
Molti sono gli artisti che qui riposano: notissimi i nomi di Keats e Shelley, le cui tombe sono mèta di pellegrinaggio per tanti inglesi.

http://www.protestantcemetery.it

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